Oggi apro…il mio blog.
E’ da molto tempo o meglio anni a dire la
verità, che attendo questo momento: dalle volte in cui tornando con la
corriera da Urbino verso Pesaro da pendolare universitaria, la risposta alla
fatidica domanda “cosa farò nella mia vita” prendeva lentamente forma e
consistenza. Da quei giorni non troppo lontani, io mi immaginavo fortemente ciò
che avrei voluto dire esattamente…adesso.
Questo istante è infatti il fulcro di molti
pensieri, idee, speranze, delusioni, soddisfazioni, nottate insonni, amicizie,
esami, amore, persone che furono e che sono.
E’ difficile poter imprimere in un discorso
compiuto così tante informazioni e concetti, senza rischiare di perdere di
vista la vera intenzione di questo primo scritto: comunicare l’inizio di un
percorso che esprima e concretizzi la volontà di mostrare e promuovere un
settore di nicchia, che sebbene sia poco conosciuto e considerato marginale
vanta una introspezione culturale e sociale che mi ha sempre affascinato ovvero il costume storico.
E dato che ciò che oggi definiamo “costume” un
tempo era un prodotto attualissimo della moda della rispettiva epoca, penso sia
giusto annoverare nella “moda” anche la storia delle fogge passate correndo
l’imperdonabile rischio di risultare per tanti, fuori luogo in questa nomenclatura.
Ciò che mettiamo oggi, è di fatto il nostro
“costume” contemporaneo: e per quanto possano apparire eccentrici ed esagerati
i costumi vittoriani o le fogge inglesi del XVI secolo per citarne alcune delle
più stravaganti, per coloro che popolavano quelle epoche, costituivano mezzi
efficaci e funzionali per destreggiarsi abilmente nei contesti della propria
vita, non tanto differentemente da oggi.
In breve, il tempo, la vita frenetica,
l’industrializzazione in poche parole, l’evoluzione, hanno decretato
profondi mutamenti non solo nel fenotipo della moda ma soprattutto nei suoi
significati e nella sua concezione: dal momento in cui il costo della
produzione di un abito industriale si è incredibilmente abbassato, il valore
della materia e della sua trasformazione sono cambiate profondamente. Nessuno, nei
secoli sopra citati, avrebbe mai comperato un vestito per sfruttarlo una sola
stagione: un abito era un investimento per tutte le classi sociali, sia
altolocate che meno abbienti, e in quanto investimento a pieno titolo era
sfruttato e mantenuto in vita spesso per più di una generazione. Le
numerose ore di lavoro per realizzare i prodotti artigianali in genere, in
assenza di macchinari ed elettricità, si traduceva infatti in alti costi di
acquisto generando una filosofia di vita volta a ridurre al minimo qualsiasi
spreco.
Ciò comportava anche un circuito di valori
fortemente radicato a beni apparentemente materiali ma che racchiudevano
concetti prettamente astratti quali la creatività, l’eco di Paesi
lontani e sconosciuti, sacrifici, sentimenti, speranze e segreti: l’abito
costituiva un messaggero involontario di informazioni ardentemente desiderate ma raggiungibili soltanto a chi sapeva decifrare quei codici.
Sono così giunta al fulcro del mio obiettivo:
cercare di entrare con curiosità costruttiva – e produttiva -all’interno di un
mondo lontano che fu, ma che può rivivere e rifiorire ogni qual volta in cui
dietro un qualsiasi oggetto, anche attuale, vi cerchiamo le sue origini e il
suo “perché”.
Con questo desiderio, circa cinque anni fa,
sconfitta dall’assenza di una bibliografia italiana approfondita sulla
modellistica storica e teatrale, intrapresi come tanti altri esuli la rotta del
web in disperata ricerca di informazioni: fu in quelle numerose occasioni che
appresi con quanta dedizione e passione, alcuni cultori del tema avevano
affrontato l’argomento in modo autonomo e personale attraverso blog, fotografie
e soprattutto tutorial sartoriali.
Apprendere che la rievocazione e la costumistica
d’epoca erano settori tutt’altro che marginali ma anzi, approfonditi e studiati
e soprattutto affrontati pragmaticamente (soprattutto all'estero), sconfisse le mie ultime incertezza rimaste.
Quindi, oltre a una condivisione di informazioni e
interessi, questo spazio e tutto ciò che contiene è soprattutto un ringraziamento:
a coloro che spontaneamente hanno messo a disposizione competenze, progetti,
idee e spunti senza richiedere davvero nulla in cambio.
Il mio proposito è quello di ricambiare, cercando almeno di avvicinarmi ad eguagliare la pazienza e la passione che i pixel mi hanno comunicato in ciascuna cucitura e piccolo ricamo di questi tutorial on line.
Il mio proposito è quello di ricambiare, cercando almeno di avvicinarmi ad eguagliare la pazienza e la passione che i pixel mi hanno comunicato in ciascuna cucitura e piccolo ricamo di questi tutorial on line.
In secondo luogo, vorrei fare un passo indietro dal
costume storico, portando l’attenzione su argomenti ben diversi ma che
non sono così distanti: il costume teatrale e il costume LARP.
Si parlerà anche e soprattutto di loro, essendo
campi molto prolifici ed affini a rielaborazioni di ogni tipo; costituiscono la
testimonianza fatta a tessuto, dell’esistenza di fantasiosi mondi paralleli e
dei loro rispettivi abitanti: i personaggi.
Ogni epoca ha visto le sue personalità, ma ogni
ambientazione è popolata dai propri personaggi, crogiuoli di caratteri e
peculiarità perfette per il proprio contesto: il costume costituisce quel
salto astrale che rende possibile e tangibile la nascita di tali protagonisti,
cultori di storie ed eventi mai esistiti nella realtà, ma non per questo meno
vivi e reali. Grazie all’abito, si incarna e si accentua l’universo intrinseco
di questi replicanti, in cui ciò che indossano prende parte a pieno titolo alla loro
perfetta e completa interpretazione, si tratti di un’ambientazione fantasy o di
un’opera lirica.
In queste “ultime” righe, ringrazio con stima e
affetto, coloro che in questi anni hanno accompagnato, rinvigorito, promosso e
coltivato in me e con me questa passione, aiutandomi a comprendere e provare la
bellissima sensazione di avere un percorso dinnanzi, di cui si conosce
perfettamente la meta ma di cui ben poco si sa del viaggio.
Con questo chiudo la prima pagina di questo blog
augurandomi di riuscire a trasmettere e rinvigorire nel mio piccolo,
l'interesse per il costume e la sua importanza nel nostro tempo.
Buona vita e a presto!
Chiara
Brava Chiara!!!! Cercherò di seguir ti il più possibile!!!! Buona vita anche a te!!
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